Messa meditata - momento 1

1° momento: La confessione dei peccati

“La prima cosa da capire è riconoscersi peccatori “ 

All’inizio recitiamo una preghiera che esordisce dicendo: “Confesso a Dio onnipotente …,”, Perché?

Si possono trovare molte motivazioni a questo atto di contrizione, ne segnaliamo uno preso dal salmo 32, che Ludwig Monti intitola nel suo commento:” La prima cosa da capire è riconoscersi peccatori “

 “La prima cosa da capire è riconoscersi peccatori “

1 Felicità di colui a cui è tolta la ribellione e coperto il peccato.
2 Felicità all'uomo a cui il Signore non imputa la colpa e nel cui spirito non è inganno.
3 Finché tacevo si logoravano le mie ossa, mentre ruggivo tutto il giorno.
4 perché giorno e notte pesava su di me la tua mano, come nell'arsura estiva si inaridiva il mio vigore.
5 Allora ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: "Confesserò contro di me le mie ribellioni al Signore " e tu hai tolto la mia colpa del mio peccato.
Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell'angoscia; quando irromperanno grandi acque non potranno raggiungerlo.
Tu sei il mio nascondiglio, mi preservi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione:
"Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio” dice il Signore

Spunti di commento al Salmo - tratti da  L. Monti: I salmi preghiera e vita,pag.391

Ascolta colui che dice “Ho fatto conoscere il mio peccato” - a chi se non a Dio che lo conosce?. A chi è possibile rivelarlo se non a Cristo? “Dichiaro al Signore la mia trasgressione dice il v.5. Per questo bisogna dichiarare al Signore. Dì tu in primo luogo le tue trasgressioni, perché tu sia giustificato; non dirle semplicemente. Ma dille per primo. Non aspettare un altro accusatore! Previeni i tuoi accusatori, non soltanto gli uomini, ma anche lo stesso grande accusatore, il diavolo. Se tu ti accuserai per primo, a quell’accusatore verrà tappata la bocca e sarai giustificato tu che ti accusi - Origene, Omelie greche sui salmi.

Non che il pentimento e lo sforzo di conversione siano la causa del perdono da parte di Dio (che non va mai meritato!) : semplicemente senza questa preliminare ammissione di colpa ,senza questa consapevolezza che si traduce in una sincera confessione, l’uomo non può aprirsi al perdono proveniente dal Signore.

E’ un’esperienza comune che ha anche ricadute fisiche e psicologiche ben dipinte nel Salmo: chi non vuole riconoscere  di essere un peccatore è come roso da una invisibile tormento, descritto con l’immagine delle ossa che si consumano (v.3) e del vigore che viene meno per mancanza di acqua (v.4) .In tal modo finisce per isolarsi in una solitudine mortifera ,segnata da un ruggito interiore tanto più rumoroso, quanto più le labbra tacciono.

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